A casa di Giorgio: la mansarda su misura

"Benvenuti nella casa di Giorgio”, vorremmo aprire così il nostro primo articolo della rubrica “Living Stories”, che nasce con l’obiettivo di raccontare tutto quello che si nasconde dietro a un progetto di arredo. 


Immagina ora una casa indipendente tra le colline biellesi con un ultimo piano - la mansarda - che si apre sulle nostre montagne regalando agli ospiti una vista mozzafiato. É questo ciò che abbiamo sperimentato la prima volta che abbiamo incontrato Giorgio e sua moglie: un luogo caldo e accogliente, con la zona giorno e la cucina open space.



Partiamo subito: il progetto.

Una mansarda richiede prima di tutto la definizione degli spazi per la vita in comune e quelli privati, ma - in questi contesti - è fondamentale la valutazione degli ambienti in funzione delle altezze e dei punti di luce.

In questa "Storia" non parliamo solo di arredo, anzi, parliamo soprattutto delle competenze necessarie per dar vita a soluzioni che siano prima di tutto funzionali e poi esteticamente accattivanti. 


Quindi, a cosa bisogna assolutamente stare attenti quando parliamo di mansarde?


1. Asseconda l’andamento dei tetti

L’ambiente mansarda, soprattutto nel caso della cucina, richiede di modulare le altezze dell’arredo tra le zone più alte e quelle più basse: cercare di sfruttare il più possibile ogni parete è un obbligo, nonostante l’andamento planimetrico irregolare.


Problema Nel caso di Giorgio lo spazio richiedeva un unico ampio ambiente che ospitasse la zona giorno e la cucina, questo ha reso possibile percepire sin da subito la zona come più grande e ariosa.

Non è da sottovalutare poi la questione degli allacci e degli scarichi: nella mansarda di Giorgio, infatti, non era possibile scegliere la cappa con scarico tradizionale. Quale soluzione adottare?


Soluzione 1.  Assecondare l’andamento dei tetti significa in primis disporre di soluzioni su misura, che siano in grado di adattarsi all’ambiente in modo coerente e funzionale. 

Regola d’oro: mai sprecare lo spazio. Grazie ad AK Project di Arrital siamo stati in grado di disegnare una cucina che rispondesse esattamente alle esigenze di Giorgio e alle misure della sua casa. Un esempio? Nelle zone della cucina in cui il tetto a mansarda si abbassava, si sono scelti dei piani da lavoro dalla profondità di 90 cm (invece dei tradizionali 60 cm) per garantire la massima funzionalità e la possibilità di lavoro comodamente in piedi (senza sbattere la testa!).


Soluzione 2. — Come risolvere il problema dello scarico della cappa? 

Con i piani cottura a induzione con aspirazione integrata di BORA non esistono vincoli. L’aspirazione integrata permette infatti: 

  1. Libertà visiva: BORA ci libera dalle costrizioni imposte dalle cappe aspiranti tradizionali. Nessuna limitazione della visuale e nessun fastidioso vapore nel campo visivo. 
  2. Facilità di pulizia: tutti gli elementi mobili del piano sono facilmente smontabili e lavabili in lavastoviglie, un’eccezionale funzionalità anche in fatto di pulizia e manutenzione. 
  3. Funzionamento aspirante e filtrante: da qualche parte bisogna convogliare i vapori di cottura. Ecco quali sono le differenze tra il sistema filtrante e il sistema aspirante e cosa succede in entrambi i casi ai vapori di cottura.
    Nella variante filtrante, l’aria viene aspirata e filtrata attraverso un sofisticato filtro al carbone attivo (dove avviene la depurazione e la rimozione delle molecole odorifere) e quindi reimmessa nell’ambiente. Nella variante aspirante, invece, l’aria aspirata viene convogliata all’esterno. Quale sia la variante migliore per una determinata cucina dipende da molti fattori, non da ultimo le caratteristiche costruttive dell’immobile.

Guarda il video per scoprire la vera libertà progettuale di BORA > 



2. Sfrutta tutti gli spazi e i punti luce

Nella casa di Giorgio non si poteva non dare valore alla bellissima vista sulle montagne biellesi e, allo stesso tempo, la progettazione di ampie finestre avrebbe consentito di “respirare” l’esterno. 

Problema — Le finestre nella zona cucina si trovavano in una posizione bassa, che ha richiesto una particolare progettazione su due lati della cucina. 

Soluzione 1. — Una soluzione su misura: in primis abbiamo personalizzato l’alzata della cucina seguendo il profilo della finestra e, non da meno, abbiamo scelto di eliminare il davanzale per dare continuità del piano di lavoro fino al serramento.

Soluzione 2. — La presenza di queste finestre ci ha anche portato a progettare una cucina senza pensili. Dove recuperare quindi tutto lo spazio di ritiro? Nelle colonne dispensa che, affiancate a quella frigo e forno, hanno permesso di creare uno spazio capiente e funzionale da sfruttare come dispensa. 


3. Rispetta lo stile della mansarda

Le mansarde hanno sempre un loro fascino che deve necessariamente essere rispettato. 

Problema — Anche nel caso di Giorgio l’esigenza era di raggiungere la perfetta integrazione tra gli arredi e lo stile unico che una mansarda richiede. 

Soluzione — Grazie ad AK Project ci è stato possibile personalizzare al massimo materiali e finiture dando la giusta importanza non solo alla funzionalità ma anche all’estetica. In questo spazio abbiamo scelto un top in DEKTON e, per le ante della cucina, una finitura laccata bianca con gola piatta e anta dal taglio 30°. 

Non da ultimo, insieme a Giorgio, siamo riusciti a sfruttare a pieno tutte le agevolazioni in corso, in particolare il Bonus Mobili, sul quale puoi trovare qui tutte le informazioni utili: “Bonus Mobili proroga 2021: tutto quello che c’è da sapere".


É stato un piacere creare questo progetto insieme a Giorgio e alla sua famiglia: una bellissima sfida progettuale che siamo contenti di condividere con voi! 

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